L’orto comunale è diventato uno spazio di socializzazione e di condivisione in cui sono previste pratiche legate alla coltura della terra

Progetto

L'orto è senz'altro il posto più utilizzato per la coltivazione domestica (o "amatoriale"): per chi ha la fortuna di avere a disposizione un piccolo pezzetto di terra da utilizzare per la coltivazione è la soluzione ideale. 
Non ci sono particolari limitazioni alle dimensioni, anche se ovviamente uno spazio più grande consente di coltivare più varietà o più quantità.
L'orto può essere anche un modo per avvicinare i bambini alla natura, e un modo per passare un po' di tempo insieme alla famiglia facendo qualcosa di stimolante; senza contare che si potrà mangiare qualcosa di sano... 



L'idea di realizzare degli orti comunali a Chiasso nasce negli anni 2006 - 2007 nel quadro del progetto "Qualità della vita nel Comune di Chiasso" ed in particolare dall'iniziativa "Un progetto per vivere meglio: L'orto in via Odescalchi", lanciato da alcuni abitanti del quartiere a seguito del progetto "Veget-azione-invasioni della campagna in città”, realizzato nel quadro della V° Biennale dell’immagine (2006). 





Il cui obiettivo era di modificare lo sguardo sulla città di confine - erroneamente considerata arida e lugubre - attraverso la coltivazione di spazi indecisi, marginali o semplicemente non utilizzati, trasformandoli in sfarzosi lembi di campagna seminati con fiori e girasoli. La mancata disponibilità di un terreno da destinare ad orti comunali non ha però sin ora permesso di convertire quell’iniziativa di trasformazione temporanea di un luogo della città in un progetto duraturo e di lungo respiro. Oggi, grazie all’impegno dell’Ufficio Tecnico Comunale ed alla concessione delle Ferrovie Federali Svizzere, è stato identificato un terreno adeguato accanto alla pista di pattinaggio. Il presente progetto si riallaccia agli obiettivi delle iniziative intraprese, alla volontà di valorizzare l’ambiente urbano e favorire al contempo lo sviluppo delle relazioni tra gli abitanti, in un’ottica di educazione ambientale e di promozione della salute. Riteniamo che la costruzione di un orto comunale da affiancare alle attuali strutture dedicate allo sport e al tempo libero (stadio, pista di pattinaggio, Palapenz, percorso bmx, percorso vita, Bosco del Penz, Centro sportivo di Seseglio, aree di svago, parchi gioco, ecc.), consenta di aumentare l’attrattività di questo spazio situato a margine del tessuto urbano nonché di favorire lo sviluppo di nuove centralità. Nel quadro dello sviluppo della “Cittadella dello sport e del tempo libero”, è infatti ipotizzabile una riflessione sulle misure attuabili per migliorare i collegamenti pedonali e ciclabili delle diverse strutture ricreative. Il progetto per la realizzazione di orti comunali nasce da questi presupposti legati, da una parte, alla valorizzazione del contesto urbano e, dall’altra, all’implementazione delle relazioni tra gli abitanti del Comune. Come dimostrano diverse esperienze su scala nazionale e internazionale, questo genere di progetti, volti a incoraggiare la partecipazione della popolazione alla vita del Comune, favoriscono lo sviluppo del senso d’appartenenza al proprio contesto territoriale e sociale e, più in generale, favoriscono una migliore qualità di vita. L’impegno del Comune e della popolazione nella realizzazione e nella cura degli spazi dedicati al tempo libero costituisce infatti un fattore determinante nella rappresentazione che la popolazione sviluppa rispetto al proprio contesto di vita.




Gli obiettivi del progetto

Gli obiettivi del progetto sono molteplici e si articolano attorno ai concetti di benessere e di qualità di vita:• incentivare la partecipazione della popolazione alle iniziative promosse dal Municipio al fine di favorire l’identificazione nel proprio Comune ed i sentimenti d’appartenenza;• sostenere lo sviluppo di relazioni tra gli abitanti all’interno di uno spazio di lavoro e di svago in uno spirito di sviluppo comunitario;• favorire l’integrazione intergenerazionale, interculturale e delle persone disabili attraverso la promozione della partecipazione alla vita sociale;• riqualificare un terreno trascurato all’interno del tessuto urbano attraverso la creazione di una struttura di orti comunitari.• promuovere una riflessione attorno al concetto di “Cittadella dello sport e del tempo libero” che comprenda e colleghi le diverse strutture ricreative esistenti.



Gli orti comunali: un insieme di orti condivisi

Attraverso la realizzazione di una struttura di orti condivisi, gli abitanti del Comune di Chiasso avrebbero a disposizione una parcella di terreno nei pressi delle loro abitazioni, raggiungibile a piedi o in bicicletta, per coltivare verdure, piccoli frutti o fiori. Per molti, la possibilità di coltivare un fazzoletto di terra rappresenta un sogno. L’orto comunale costituisce un’opportunità per soddisfare questo desiderio e, più in generale, per valorizzare un’area attualmente dismessa a beneficio di tutta la comunità. La collocazione degli orti in vicinanza del Faloppia e del Bosco del Penz, in un’area in cui sono già presenti grandi attrezzature sportive, potrebbe costituire un’occasione per rafforzare la rete di percorsi e luoghi cittadini legati allo svago e al tempo libero, trasformando quello che oggi è di fatto un “retro” della città in un comparto più vitale ed attrattivo del territorio di Chiasso.All’interno degli orti comunali, gli ortolani disporranno di una superficie di terreno da coltivare, motivati dall’idea di vedere crescere nel proprio lotto ciò che hanno seminato. Per questo motivo gli orti comunali hanno anche una vocazione comunitaria, in quanto stimolano il desiderio di condivisione di pensieri e di passioni legate alla cura del territorio e alla salute. I partecipanti saranno confrontati agli stessi piaceri e alle medesime sfide, ciò permetterà di trascendere le differenze d’età e di appartenenza per aprire nuovi dialoghi intergenerazionali ed interculturali, per passare all’azione volta in direzione di una città sostenibile.L’orto comunale, quale spazio del tempo libero, diventa in questa prospettiva uno spazio di socializzazione e di condivisione in cui possono essere previste, oltre alle abituali pratiche legate alla cultura della terra, anche delle attività d’animazione. Gli orti comunali si inseriscono così coerentemente nel quadro dei lavori previsti per la riqualificazione urbana dei diversi quartieri, in particolare quello di Via Soldini, e consentono di dare nuovo lustro e nuovi significati a quest’area.




Orti comunali: un progetto peculiare ed articolato      

Il terreno identificato consente di mettere a disposizione della popolazione una zona coltivabile di circa 1'000 m2 da cui è possibile ricavare 44 lotti da 25 e 30 m2. Sono inoltre previste delle aree comuni con pergole e servizi, nonché degli spazi di sosta e riposo. La specificità del progetto previsto a Chiasso consiste, da una parte, nell’utilizzazione di palette abitualmente impiegate per il trasporto delle merci e, dall’altra, nella valenza sociale di questa struttura comunitaria adattabile anche alle particolari esigenze delle persone disabili.

Le palette: Chiasso, piazza internazionale del transito

La storia di Chiasso, tutt’oggi riconosciuta come piazza internazionale del transito, è intimamente legata alle attività di trasporto e di spedizione che sin dall’Ottocento contraddistinguono l’economia della città di confine con benefici, non solo per Chiasso e il Mendrisiotto, ma per l’intera economia cantonale. Malgrado i cambiamenti intervenuti nel corso degli ultimi decenni, le attività di spedizione e trasporto sono sempre ben presenti nell’immaginario e nel territorio, tanto da costituire un tassello insostituibile dell’identità chiassese. La scelta di utilizzare le palette per la realizzazione degli orti comunitari s’inserisce così coerentemente nel paesaggio e nelle rappresentazioni di un tessuto socio-economico in costante mutamento, consentendo al contempo di dare una specifica impronta ad una struttura unica nel suo genere. Al di là della loro valenza simbolica, le palette rispondono in modo funzionale ed originale ad una serie di esigenze tecniche legate alla struttura degli orti comunali. Le palette permettono innanzitutto di contenere il prezioso terriccio coltivo, di delimitare chiaramente gli appezzamenti, di realizzare una solida struttura di recinzione, nonché la costruzione di originali sedute a disposizione degli ortolani. L’utilizzo delle palette consente inoltre di costruire gli orti con tecniche di assemblaggio semplici e che non richiedono una manodopera specializzata. Gli orti sono interamente realizzati “a secco”, ovvero senza l’impiego di malta e cemento.




La valenza sociale di una struttura comunitaria

La struttura degli orti è stata espressamente pensata per favorire le relazioni tra gli ortolani; al di là della condivisione di uno spazio e di un’attività, le personesaranno portate a condividere alcuni servizi quali pergolati, grill, aree di sosta e riposo nonché il magazzino degli attrezzi. La condivisione di questi servizi, nelrispetto delle singole esigenze, favorisce ulteriormente lo scambio e la collaborazione, conferendo al progetto una dimensione comunitaria.Al fine di favorire l’integrazione delle varie categorie della popolazione, sono inoltre previste delle misure per garantire alle persone disabili le medesime opportunità delle persone normodotate.Queste misure riguardano in particolare la realizzazione di alcuni "orti accessibili" che consentono alle persone in carrozzina o con difficoltà motorie di coltivare il loro orto in vasche di coltivo appositamente studiate.È inoltre prevista la realizzazione di un “giardino odoroso”, ossia di uno spazio coltivato con piante e fiori aromatici, da esplorare con tatto e odorato (per esempio: cannella, menta, lavanda, salvia, gerani aromatici, artemisia, patchouli…) che potrebbe essere apprezzato anche da persone ipovedenti. La realizzazione di queste strutture consentirebbe inoltre di approfondire le collaborazioni e le sinergie con le diverse istituzioni sociali attive sul territorio che potrebbero così beneficiare di un’opportunità unica in Ticino.




Preventivo

Il preventivo per la realizzazione del progetto in questione fa stato di un importo complessivo pari a fr. 200'000.—


Tempistica

Il progetto si è concluso a fine maggio 2010 con la consegna degli orti ai 68 affittuari che si sono annunciati e con i quali è stato sottoscritto un contratto a durata annuale rinnovabile. Attualmente siamo 57 le persone domiciliate e 2 le istituzioni che partecipano a questa iniziativa: 
  • il laboratorio “L’idea” della Fondazione Diamante 
  • il Centro di registrazione per richiedenti d’asilo. 
Tra i partecipanti non ci sono solo anziani, ma anche giovani e famiglie con bambini di diverse nazionalità e origine sociale diversificata che svolgono un’attività condivisa all’interno di una struttura condivisa offrendo inattese occasioni d’incontro intergenerazionale e interculturale. È stata altresì costituita un’associazione degli affittuari delle parcelle.


                               


Il progetto degli Orti condivisi di Chiasso, ampiamente condiviso dal Municipio, dal Consiglio comunale e da un numero sempre crescente di cittadini chiassesi, non rappresenta unicamente una superficie da coltivare, ma un giardino dove trascorrere delle ore liete, un luogo d’incontro in favore di una migliore qualità di vita, nonché un illustre esempio di riqualificazione di uno spazio da tempo negletto.
Oltre ai numerosi riscontri positivi da parte della popolazione, l’originalità di questo progetto, la sua valenza sociale e l’impatto a livello ambientale, hanno ricevuto importanti riconoscimenti sia a livello nazionale che internazionale guadagnandosi diversi spazi in diverse riviste di settore.

Per documentare questa esperienza unica nel suo genere alle nostre latitudini, il regista Olmo Cerri ha realizzato un documentario intitolato “Orti Condivisi di Chiasso” (2011, durata 30 minuti) in cui vengono ripercorse le diverse tappe legate alla realizzazione di questa iniziativa: la presentazione del progetto alla popolazione, i lavori di esecuzione dell’opera da parte degli operai comunali e dei richiedenti d’asilo del Centro di Registrazione nonché le interviste agli ortolani chiassesi e le immagini dei loro rigogliosi appezzamenti. 


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