L’orto comunale è diventato uno spazio di socializzazione e di condivisione in cui sono previste pratiche legate alla coltura della terra

venerdì 1 aprile 2016

Orti condivisi – Chiasso; il documentario sugli orti collettivi di Chiasso del 2013

Una breve introduzione sugli orti urbani
La città occidentale offre infiniti scorci urbani, la maggior parte dei quali costituiscono esempi negativi dal punto di vista di chi ricerca il recupero della forma accettabile del rapporto tra uomo e natura che in queste realtà moderne si è oramai dissolto.
Tuttavia, fra i grandi svincoli autostradali, i centri commerciali e gli uffici si possono trovare scorci di vita che, pur nella loro apparente semplicità, costituiscono uno spiraglio di sopravvivenza non solo dal punto di vista ambientale, ma anche da quello sociale e – perché no? – anche economico.

Stiamo parlando degli orti urbani. 
L’orto può costituire un’alternativa su piccola scala alla grande agricoltura, basata su intensi ritmi di coltivazione, sull’ampio utilizzo di pesticidi, fitofarmaci. Le conseguenze negative di queste pratiche sono numerose e note. Completamente diversa la sensibilità con cui il coltivatore dell’orto svolge il suo lavoro: anzitutto la cura dell’orto avviene attraverso metodi tradizionali, frutto dell’antica sapienza contadina, rispondenti a un’esigenza di semplice sostentamento e autoproduzione.
Ma i vantaggi non si situano solo a livello ambientale; gli orti urbani costituiscono un fondamentale polmone verde per le città e contribuiscono spesso al recupero di aree marginali e abbandonate della città. La realtà ortiva assume una grande importanza anche dal punto di vista sociale. La coltivazione ortiva è piuttosto ispirata dalla vecchia saggezza contadina dei nostri padri e dei nostri nonni, frutto di una vita vissuta a contatto, in simbiosi e in osmosi con la natura. Un ulteriore valore degli orti urbani è quindi quello di costituire un punto di incontro per la comunità.

Gli orti condivisi di Chiasso A Chiasso a partire dal 20103 sono stati creati, in un terreno residuale messo a disposizione dalle FFS, una settantina di parcelle orticole (4) date in gestione alla popolazione seguendo dei criteri “sociali” (basso reddito, famiglie, anziani, ecc). Il progetto, finanziato dal Comune di Chiasso è stato portato avanti da Radix (associazione che a livello federale si occupa di prevenzione e promozione della salute) e finanziato da diversi enti cantonali e federali.
È stata creata un associazione in cui membri sono gli orticoltori stessi e a cui il municipio ha delegato la gestione degli orti, i membri sono vincolati ad un regolamento. L’associazione, oltre che a vegliare il buon funzionamento della vita agli orti si occupa di organizzare momenti di socialità (festicciole, cene agli orti), cultura (spettacoli teatrali tematici, serate a tema) e socializzazione di saperi (corsi e workshop).

Clicca qui per visionare il video 

 Olmo Cerri


Nessun commento:

Posta un commento